Come si progetta un impianto con Split System
Impianto di condizionamento con condizionatori autonomi

Guida esplicativa indicante come si progetta un impianto split
Come si progetta un impianto con Split System
La progettazione di un impianto di condizionamento tipo split è un passaggio fondamentale per garantire il comfort termico in ambienti residenziali e commerciali.
Questa guida è stata pensata da Itieffe per essere un riferimento completo, un compagno fidato nel processo di progettazione di tali sistemi.
Capire come progettare e dimensionare correttamente un impianto di condizionamento autonomo è essenziale per garantire il benessere delle persone negli edifici, oltre a ottimizzare l’efficienza energetica e la durata del sistema.
La guida vi guiderà attraverso ogni fase del processo, dall’analisi delle esigenze di raffreddamento o riscaldamento alla scelta degli apparecchi, dalla progettazione dei collegamenti alle considerazioni sull’installazione.
Ma non ci fermeremo alle nozioni di base.
Esploreremo anche i principi di funzionamento di questi sistemi, i vantaggi e le sfide legate all’uso di questi apparecchi e come soddisfare le esigenze specifiche di diverse applicazioni.
In aggiunta, discuteremo le tendenze più recenti nel settore dell’HVAC, come l’adozione di tecnologie avanzate e soluzioni sostenibili per migliorare l’efficienza e ridurre l’impatto ambientale.
Ci auguriamo che questa guida diventi la vostra risorsa di fiducia nella progettazione di questo tipo di impianti.
Che siate tecnici esperti, progettisti o semplici appassionati in cerca di informazioni dettagliate, qui troverete le conoscenze e le competenze necessarie per progettare sistemi di condizionamento che soddisfino le vostre esigenze.
Iniziamo insieme questo viaggio, alla scoperta di come progettare impianti di condizionamento che migliorino il comfort e l’efficienza energetica degli edifici.
Come si procede
Per prima cosa diamo un’occhiata agli ambienti da condizionare:

apriamo il programma
Carico termico estivo – split system e ventilconvettori e riempiamo tutti i campi richiesti:

Bisogna avere come riferimento i carichi termici necessari da fornire all’impianto (in questo caso, ovviamente, non c’è bisogno di gruppo frigo) per ottenere ciò che abbiamo previsto.
Il risultato totale è di 26.1 kW.
Ma andiamo ad analizzare le potenzialità necessarie ambiente per ambiente andandole a leggere direttamente nell’ultima riga

Quindi andiamo ad assegnare le potenzialità standard agli split considerando gli stessi ad inverter ed alla potenza nominale in raffrescamento:
- Segreteria 2.7 kW
- Anticamera 2.7 kW – 3.5 kW
- Sala riunioni 18.3 kW – 7 kW x 3 – 5 kW x 4 – 3.5 kW x 5 – 2.7 kW x 7
- No stress area 2.7 kW
Nell’anticamera prenderemo in considerazione n. 1 split da 2.7 kW e nella sala riunioni prenderemo in considerazione n. 7 split da 2.7 kW (tanto per unificare la fornitura).
Volutamente non abbiamo preso in considerazione multisplit e sistemi VRV.
Nella speranza che qualche nozione di disegno Cad l’abbiate (ma anche a matita va bene), si passa con la collocazione degli split (rapportati con i carichi ambientali) nei singoli ambienti.
Potete anche scaricare gratuitamente i blocchi Cad per condizionamento da questo link:
Prendiamo in considerazione split ad installazione a pavimento da 2.7 kW termici e collochiamoli insieme alle unità esterne:

Nella sala riunioni, come trattato in precedenza, si potrebbero adottare anche altre potenzialità (esempio 7 kW x 3 – 5 kW x 4 – 3.5 kW x 5 ).
Alimentiamo elettricamente gli split ipotizzando che siano Classe A++ e che assorbano 0.9 kW (potenzialità nominale). Arrotondiamo a 1 kW:

Realizziamo anche la linea della condensa che in questo caso avrà termine nel WC, tramite sifone che garantisca la non propagazione di eventuali odori molesti.

Diamo un’occhiata anche al sistema di espulsione aria esausta effettuata tramite estrattore in linea da 200 mc/h e scaldiamo il bagno e antibagno mediante ventilconvettori elettrici da 1 kW.

Infine calcoliamo la sezione del cavo elettrico di alimentazione del quadro generale (10 kW) e dei singoli stacchi (5 kW x 2) usando il programma:
Dimensionamento cavi elettrici – calcolatore


Come si nota, con pochi passaggi e avendo tutto sottocchio, si può computare tutto quello che occorre per la realizzazione dell’impianto usando il programma Computo metrico estimativo facendo attenzione a trovare i “n. prezziario” giusti. Non tutti quelli indicati nell’esempio corrispondono.

Facile vero?